-passeggiate nel bosco
-acquatrekking
-passeggiate a cavallo
-torrentismo
-rafting
-visite a grotte, chiese, musei, santuari, aree archeologiche (scavi di Sibari)
L'Associazione Culturale Albore e il B&B Ka Edda con la collaborazione della parrocchia di San Giovanni Battista di Acquaformosa organizza i seguenti itinerari guidati:
-acquatrekking
-passeggiate a cavallo
-torrentismo
-rafting
-visite a grotte, chiese, musei, santuari, aree archeologiche (scavi di Sibari)
L'Associazione Culturale Albore e il B&B Ka Edda con la collaborazione della parrocchia di San Giovanni Battista di Acquaformosa organizza i seguenti itinerari guidati:
A) GIORNATA DEDICATA ALL'ETNIA ITALO-ALBANESE (ARBERESHE)
a) Visita alla chiesa principale di Lungro, divenuta Cattedrale nel 1919 in occasione della fondazione dell’Eparchia (sede italo-albanese per la Calabria e l'Italia continentale). Riedificata nel XVIII secolo (dopo la distruzione a causa di un terremoto) accoglie al suo interno icone, affreschi bizantini e tele della scuola napoletana.
b) Pochi passi ci conducono al Museo storico della miniera di salgemma di Lungro (antichissima miniera citata da Plinio il Vecchio e chiusa definitivamente nel 1976), inaugurato nel giugno 2010. Il Museo raccoglie documenti, divise, attrezzature e altri cimeli di chi ha lavorato all'interno della miniera.
c) Trasferimento ad Acquaformosa in piazza Papàs V. Matrangolo per ammirare lo splendido mosaico che riveste l’intera chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, l'ambiziosa opera voluta da Papàs Vincenzo Matrangolo, che ci conduce attraverso ogni singola scena dell'antico e nuovo Testamento.
d) Ristoro :
- pranzo presso la struttura parrocchiale (servizio per gruppi di persone);
- pranzo al sacco in una sala messa a disposizione dalla parrocchia.
e) Il pomeriggio inizia con la visita alla Chiesa dell'Immacolata Concezione, primo oratorio degli Albanesi giunti ad Acquaformosa, costruito tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI secolo. Vi si possono ammirare il soffitto in legno finemente dipinto e gli affreschi del 1500. Nella cappella vengono inoltre custoditi 17 reliquiari superstiti del Monastero di Santa Maria di Leucio.
f) Percorrendo i vicoli del nostro centro storico si attraversa la piazza “Ka Vidi” dove si trova la casa del Poeta popolare arberesh (italo-albanese) Simeone Orazio Capparelli.
La sua produzione poetica orale rimase impressa nella memoria di chi lo ascoltava e le sue poesie sono state tramandate di generazione in generazione fino ai nostri giorni.
g) Continuando si giunge al Palazzo Rossano, residenza di una famiglia di grandi proprietari terrieri del passato. Al suo interno si conservano moltissimi elementi di una civiltà contadina ormai perduta e una chiesetta privata dedicata alla Madonna Addolorata.
h) La nostra giornata si concluderà in piazza Fontana Vecchia (ka Kroy Pjak), così chiamata dal nome di un’antica fonte del centro abitato, particolarmente importante prima che l'acqua corrente fosse disponibile nelle singole abitazioni. Un tempo la piazza era sede del lavatoio pubblico e dell’abbeveratoio di muli e cavalli, che servivano al trasporto del legname dalla nostra montagna.
Oggi tutta la zona è stata rimessa a nuovo e resa ancora più suggestiva, riportando parzialmente la fontana al vecchio aspetto architettonico con l’aquila a due teste ed i due leoni.
a) Visita alla chiesa principale di Lungro, divenuta Cattedrale nel 1919 in occasione della fondazione dell’Eparchia (sede italo-albanese per la Calabria e l'Italia continentale). Riedificata nel XVIII secolo (dopo la distruzione a causa di un terremoto) accoglie al suo interno icone, affreschi bizantini e tele della scuola napoletana.
b) Pochi passi ci conducono al Museo storico della miniera di salgemma di Lungro (antichissima miniera citata da Plinio il Vecchio e chiusa definitivamente nel 1976), inaugurato nel giugno 2010. Il Museo raccoglie documenti, divise, attrezzature e altri cimeli di chi ha lavorato all'interno della miniera.
c) Trasferimento ad Acquaformosa in piazza Papàs V. Matrangolo per ammirare lo splendido mosaico che riveste l’intera chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, l'ambiziosa opera voluta da Papàs Vincenzo Matrangolo, che ci conduce attraverso ogni singola scena dell'antico e nuovo Testamento.
d) Ristoro :
- pranzo presso la struttura parrocchiale (servizio per gruppi di persone);
- pranzo al sacco in una sala messa a disposizione dalla parrocchia.
e) Il pomeriggio inizia con la visita alla Chiesa dell'Immacolata Concezione, primo oratorio degli Albanesi giunti ad Acquaformosa, costruito tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI secolo. Vi si possono ammirare il soffitto in legno finemente dipinto e gli affreschi del 1500. Nella cappella vengono inoltre custoditi 17 reliquiari superstiti del Monastero di Santa Maria di Leucio.
f) Percorrendo i vicoli del nostro centro storico si attraversa la piazza “Ka Vidi” dove si trova la casa del Poeta popolare arberesh (italo-albanese) Simeone Orazio Capparelli.
La sua produzione poetica orale rimase impressa nella memoria di chi lo ascoltava e le sue poesie sono state tramandate di generazione in generazione fino ai nostri giorni.
g) Continuando si giunge al Palazzo Rossano, residenza di una famiglia di grandi proprietari terrieri del passato. Al suo interno si conservano moltissimi elementi di una civiltà contadina ormai perduta e una chiesetta privata dedicata alla Madonna Addolorata.
h) La nostra giornata si concluderà in piazza Fontana Vecchia (ka Kroy Pjak), così chiamata dal nome di un’antica fonte del centro abitato, particolarmente importante prima che l'acqua corrente fosse disponibile nelle singole abitazioni. Un tempo la piazza era sede del lavatoio pubblico e dell’abbeveratoio di muli e cavalli, che servivano al trasporto del legname dalla nostra montagna.
Oggi tutta la zona è stata rimessa a nuovo e resa ancora più suggestiva, riportando parzialmente la fontana al vecchio aspetto architettonico con l’aquila a due teste ed i due leoni.
B) GIORNATA ALL'INSEGNA DEL VERDE NEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
a) Partenza da piazza Limonello ad Acquaformosa in direzione Santa Maria del Monte (1464 mt.).
Visita al Santuario di Santa Maria del Monte, la cui fondazione risale probabilmente al X secolo ad opera di monaci appartenenti alla chiesa d'Oriente.
All’ interno è custodita una statua in pietra tufacea della Madonna che allatta.
b) Dal Santuario attraversando l'area pic-nic si raggiunge una parete rocciosa (timpa e piasur - “pietra spaccata”), da dove si possono ammirare splendidi paesaggi, di montagne incontaminate. Proseguendo la nostra passeggiata nel bosco di faggi secolari si giunge in località Timpone del Pino, dove troviamo i Pini Loricati, emblemi del Parco che vegetano imponenti e inconfondibili sulle impervie rocce. In questa natura selvaggia sono custoditi aspetti faunistici e botanici di notevole pregio.
c) Scendendo da questa altura rocciosa si raggiunge un vasto pianoro, Piano di Campolongo. Qui troviamo una baita attrezzata per il ristoro dove è possibile pranzare presso il ristorante della baita oppure consumare il proprio pranzo a sacco nell'area pic-nic di Santa Maria del Monte.
d) Dopo il meritato relax, seguendo il percorso naturalistico del CAI, si scende a piedi in un sentiero immerso tra boschi di faggi e di castagni fino a raggiungere la località Palazzo, che dall’alto dei suoi 1000 mt. permette di ammirare il Mar Ionio da Sibari al golfo di Schiavonea.
e) Seguendo sempre il percorso naturalistico si arriva nell'area faunistica di Acquaformosa (Centro rapaci) nelle cui voliere trovano ospitalità uccelli rapaci diurni e notturni, vittime in prevalenza del bracconaggio e non più in grado di volare e vivere nel loro habitat naturale.
f) Dopo la visita guidata all'area faunistica si prosegue alla volta del paese. Attraversando i vicoli del centro storico di Acquaformosa si arriva a Piazza Fontana Vecchia dove termina la nostra giornata all'insegna della natura.
a) Partenza da piazza Limonello ad Acquaformosa in direzione Santa Maria del Monte (1464 mt.).
Visita al Santuario di Santa Maria del Monte, la cui fondazione risale probabilmente al X secolo ad opera di monaci appartenenti alla chiesa d'Oriente.
All’ interno è custodita una statua in pietra tufacea della Madonna che allatta.
b) Dal Santuario attraversando l'area pic-nic si raggiunge una parete rocciosa (timpa e piasur - “pietra spaccata”), da dove si possono ammirare splendidi paesaggi, di montagne incontaminate. Proseguendo la nostra passeggiata nel bosco di faggi secolari si giunge in località Timpone del Pino, dove troviamo i Pini Loricati, emblemi del Parco che vegetano imponenti e inconfondibili sulle impervie rocce. In questa natura selvaggia sono custoditi aspetti faunistici e botanici di notevole pregio.
c) Scendendo da questa altura rocciosa si raggiunge un vasto pianoro, Piano di Campolongo. Qui troviamo una baita attrezzata per il ristoro dove è possibile pranzare presso il ristorante della baita oppure consumare il proprio pranzo a sacco nell'area pic-nic di Santa Maria del Monte.
d) Dopo il meritato relax, seguendo il percorso naturalistico del CAI, si scende a piedi in un sentiero immerso tra boschi di faggi e di castagni fino a raggiungere la località Palazzo, che dall’alto dei suoi 1000 mt. permette di ammirare il Mar Ionio da Sibari al golfo di Schiavonea.
e) Seguendo sempre il percorso naturalistico si arriva nell'area faunistica di Acquaformosa (Centro rapaci) nelle cui voliere trovano ospitalità uccelli rapaci diurni e notturni, vittime in prevalenza del bracconaggio e non più in grado di volare e vivere nel loro habitat naturale.
f) Dopo la visita guidata all'area faunistica si prosegue alla volta del paese. Attraversando i vicoli del centro storico di Acquaformosa si arriva a Piazza Fontana Vecchia dove termina la nostra giornata all'insegna della natura.
C) ESCURSIONE NATURALISTICA NEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
Escursione sul sentiero N° 601 : PIANO LANZO – COZZO PELLEGRINO :
Tempo di percorrenza A/R 6 ore circa. Lunghezza 4 Km.
Dislivello 642 m. Difficoltà E (escursionistico).
Partenza in auto per Piano Lanzo sito nel comune di San Donato di Ninea. Da qui inizia il percorso naturalistico che ci porterà sino ai 1987 mt. del Cozzo Pellegrino.
Iniziamo il percorso tra felci e fragoline di bosco. Attraversiamo poi un bosco di castagni secolari e un bosco di ontani napoletani. Durante il cammino intravediamo gheppi e poiane che volteggiano alla ricerca di prede.
Proseguendo, il bosco diventa una faggeta pura, con bellissimi alberi dalla corteccia argentea che si innalzano come colonne sopra il tappeto rossiccio di foglie, dove non è raro osservare tra i rami degli alberi il guizzo improvviso dello scoiattolo meridionale. Avanzando tra gli arbusti ci incamminiamo definitivamente sul crinale; da questo momento in poi l'itinerario si sviluppa lungo tutta la cresta e in poco tempo si arriva sulla cima del Cozzo Pellegrino. Salendo, non è improbabile riuscire a vedere negli spazi aerei le evoluzioni dell'aquila e del falco pellegrino, che nidificano sulle inaccessibili pareti rocciose tipiche della zona. Lungo l'ultimo tratto del percorso e sulla sommità del Cozzo Pellegrino si gode un fantastico panorama a 360 gradi, che spazia dal litorale tirrenico (ovest) ai monti del Pollino (nord) al gruppo di Montea (sud) ai monti della Sila (est), fino a raggiungere nelle giornate terse il golfo di Sibari e il Mar Ionio, le isole Eolie e la Calabria meridionale.
Dopo la sosta per il ristoro e il dovuto relax si riprende il cammino di ritorno con l'ultima occasione per vedere qualcuno degli “abitanti” che popolano questa montagna: caprioli autoctoni , ma anche tassi, ricci, istrici e in cielo poiane e corvi imperiali che nidificano sui picchi rocciosi.
In conclusione del percorso effettuiamo una visita in un interessante ambiente rupestre, la grotta di Sant'Angelo. La grotta, posta alle pendici del cozzo pellegrino, scavata da fenomeni carsici, fu occupata da eremiti a partire dal VII secolo. Vi si accede attraverso un bel porticato, le cui volte sono coperte da pregevoli affreschi medievali e settecenteschi. Dopo la visita si parte per il rientro ad Acquaformosa.
Escursione sul sentiero N° 601 : PIANO LANZO – COZZO PELLEGRINO :
Tempo di percorrenza A/R 6 ore circa. Lunghezza 4 Km.
Dislivello 642 m. Difficoltà E (escursionistico).
Partenza in auto per Piano Lanzo sito nel comune di San Donato di Ninea. Da qui inizia il percorso naturalistico che ci porterà sino ai 1987 mt. del Cozzo Pellegrino.
Iniziamo il percorso tra felci e fragoline di bosco. Attraversiamo poi un bosco di castagni secolari e un bosco di ontani napoletani. Durante il cammino intravediamo gheppi e poiane che volteggiano alla ricerca di prede.
Proseguendo, il bosco diventa una faggeta pura, con bellissimi alberi dalla corteccia argentea che si innalzano come colonne sopra il tappeto rossiccio di foglie, dove non è raro osservare tra i rami degli alberi il guizzo improvviso dello scoiattolo meridionale. Avanzando tra gli arbusti ci incamminiamo definitivamente sul crinale; da questo momento in poi l'itinerario si sviluppa lungo tutta la cresta e in poco tempo si arriva sulla cima del Cozzo Pellegrino. Salendo, non è improbabile riuscire a vedere negli spazi aerei le evoluzioni dell'aquila e del falco pellegrino, che nidificano sulle inaccessibili pareti rocciose tipiche della zona. Lungo l'ultimo tratto del percorso e sulla sommità del Cozzo Pellegrino si gode un fantastico panorama a 360 gradi, che spazia dal litorale tirrenico (ovest) ai monti del Pollino (nord) al gruppo di Montea (sud) ai monti della Sila (est), fino a raggiungere nelle giornate terse il golfo di Sibari e il Mar Ionio, le isole Eolie e la Calabria meridionale.
Dopo la sosta per il ristoro e il dovuto relax si riprende il cammino di ritorno con l'ultima occasione per vedere qualcuno degli “abitanti” che popolano questa montagna: caprioli autoctoni , ma anche tassi, ricci, istrici e in cielo poiane e corvi imperiali che nidificano sui picchi rocciosi.
In conclusione del percorso effettuiamo una visita in un interessante ambiente rupestre, la grotta di Sant'Angelo. La grotta, posta alle pendici del cozzo pellegrino, scavata da fenomeni carsici, fu occupata da eremiti a partire dal VII secolo. Vi si accede attraverso un bel porticato, le cui volte sono coperte da pregevoli affreschi medievali e settecenteschi. Dopo la visita si parte per il rientro ad Acquaformosa.
D) Gola del Galàtro (Canyoning/torrentismo)
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Ciclovia Parchi della Calabria
Acquaformosa è stata inserita in uno dei percorsi della nuova Ciclovia dei Parchi della Calabria.
Il percorso Castrovillari-Lungro-Acquaformosa di 34 Km parte da Castrovillari (360 m) e si sviluppa lungo la ex Ss 105, l'antica via del sale che attraversa 4 comunità Arberesh (Italo- albanesi): San Basile, Firmo, Lungro con arrivo ad Acquaformosa (756 m).
Per maggiori informazioni potete visitare il sito: www.cicloviaparchicalabria.it
Acquaformosa è stata inserita in uno dei percorsi della nuova Ciclovia dei Parchi della Calabria.
Il percorso Castrovillari-Lungro-Acquaformosa di 34 Km parte da Castrovillari (360 m) e si sviluppa lungo la ex Ss 105, l'antica via del sale che attraversa 4 comunità Arberesh (Italo- albanesi): San Basile, Firmo, Lungro con arrivo ad Acquaformosa (756 m).
Per maggiori informazioni potete visitare il sito: www.cicloviaparchicalabria.it